8:05 inforco la bicicletta pregustando il sistema di videosorveglianza con streaming diretto al sito che stasera metteremo in piedi. Comincia a piovere;
8:45 ingresso in PCO prestando una particolare attenzione a Luca (un simpatico quadrupede di 25 Kg perennemente incazzato ) che in questo periodo ha un carattere parecchio suscettibile;
9:00 scopro che il meraviglioso e ufficiale PC di PCO non è più in loco; era un prestito. Boh
09:01 inizio l’installazione red5server su macchiana Ubuntu. Chissà perché l’unico user si chiama Vito e la password non è la solita ?
09:45 fine installazione red5server. Si scopre che è un gestore di servizi molto potente e molto complesso; incompatibile con le nostre esigenze;
09:46 me ne frego. Con l’open source ci sono mille alternative e seguo il prezioso consiglio di Max: zoneminder.
09:47 sorsetto di birra propiziatorio
09:48 inizio installazione sempre sulla macchina Vito. Nel giro di pochi minuti il servizio è sulla intranet. Evvai !!! Ora manca solo di connettere la webcam alla macchina e pubblicare lo streaming video. Roba di pochi minuti
09:49 sorsetto di birra propiziatorio
9:50 porc*** non c’è nessuna webcam in PCO. Impossibile !!!
10:10 una ricerca approfondita di Blackdoom e un aiuto da David mi offrono 4, dico 4, cam. Nessuno può più fermarmi
10:21 porc** la webcam 1 non è “vista” da Ubuntu. Lo scopro con il comando lsusb (solo oggi ne comprendo l’utilità)
10:32 porc** la webcam 2 non è compatibile con Ubuntu
10:38 porc** la webcam 3 non è compatibile con Ubuntu
10:40 porc** la webcam 4 non è compatibile con Ubuntu. Il marchio è Philips e forse installando il modulo PWC (datato 2006) dovrebbe partire;
10:50 porc* il modulo non è compatibile con il kernel
10:51 sorsetto di birra propiziatorio
11:00 ottimo, scopro la patch per il modulo. Dubbio: come si installa una patch ?
11:20 scopro il comando patch (non era difficile).
11:21 installo la patch, digito make e … ovviamente (come SEMPRE mi succede), un elenco interminabile di errori mi avvisa che stasera la videosorveglianza resta un sogno. Scolo la bottiglia e si torna a casa. Poco male. Nel frattempo scopro che esiste una del sistema operativo ad hoc per la videosorveglianza. Non vedo l’ora di provarlo.
Morale: essere nerd è spesso faticoso e poco gratificante. Molto meglio scendere a compromessi optando per i prodotti pubblicizzati dalle corporations. Le stesse che “disincentivano” i costruttori di hardware alla realizzazione di driver per Linux. Se però non demordi, anche una Moretti in lattina assume il sapore di una fresca rossa degustata a kilkenny;
JJ
Per inciso non si tratta di un prestito ma bensì, hardware che avevo donato che avevo lì a fare niente; da un’anno a questa parte ho bisogno di una macchina più potente, indipercui anzichè comprarla ho ripreso quella che avevo assemblato e scambiata con il PC attuale di potenza ridotta… ma che per andare su facebook basta e avanza
Bl4cKd00M, il mio articolo aveva volutamente un taglio ironico. Come si dice in Brianza: Casciàsela mia
Bella gente il nerd è uno stato superiore di comprensione/incomprensione
POwa!